“Sto
con Oliverio per il suo bagaglio eccezionale di onestà”. Intervista ad Adolfo
De Santis.
Adolfo De Santis, 19
anni, è un giovane democrat calabrese. Appassionato di politica sin dalla più
tenera età. Dal 25 maggio 2013 è segretario del circolo cittadino dei Giovani
democratici di Villapiana, di cui è uno dei membri fondatori. Oliveriano
senza se e senza ma.
di Francesca
Gabriele
Massimo Canale è stato secco e ha detto che la fase commissariale nel suo
partito non è stata mai superata, insomma, il dibattito rimane tutto
concentrato sulle correnti più che sui problemi della Calabria. Concordi?
Concordo pienamente
con la posizione espressa da Massimo Canale in merito alla questione dello
“status” del Partito democratico calabrese. Effettivamente si tratta di un
partito che appare fortemente diviso, in cui troppe volte è mancata la
dialettica di organismi democratici indispensabili affinchè la macchina
partitica possa realmente essere proficua. E quando parlo di macchina partitica
proficua penso ad un partito quale unico strumento per portare alla luce i
problemi dei calabresi, gli innumerevoli problemi di una regione “cenerentola
del Sud”. In realtà, è come se la logica correntizia opacizzasse e mettesse in
secondo piano il nostro obiettivo primario: essere alternativi al centrodestra
e proporre un modello di sviluppo economico e sociale differente e migliore.
Le Primarie di coalizione sono state concordate per il 21 settembre,
si voterà a novembre…
Accolgo molto
favorevolmente la sentenza del Tar di Catanzaro che di fatto ha imposto alla
Stasi di fissare la data delle elezioni entro dieci giorni. A mio avviso è
stato un bene sia finito l’eterno “ping-pong” sulle date; continuare
a procrastinare la data delle elezioni regionali avrebbe
contribuito a lasciare la nostra regione in questa palude governativa. Occorre
dare alla nostra Calabria un governo legittimo e forte per risanare i punti
nevralgici della cosa pubblica (quali sanità, mobilità ed istruzione). Basta
tentennamenti!
Se Roma avesse continuato con la linea del candidato unico?
Vede, personalmente
sono fortemente contrario a qualsivoglia candidato unico. La regione non ha
bisogno di un “papa nero” imposto dall’alto delle stanze romane. Sono un
sostenitore dell’autodeterminazione vera del nostro partito e dei calabresi. I
nostri cittadini hanno il sacrosanto diritto di scegliere autonomamente,
mediante il ricorso alle primarie, il proprio candidato. Se Roma avesse imposto
un nome dall’alto, a parer mio, avrebbe compiuto un grosso autogol ai danni
della Calabria intera.
Che parere ti sei fatto sui paletti e sui contrasti a Mario Oliverio?
Si teme la forza di
Mario Oliverio ed il suo essere radicato nei territori e tra la nostra gente.
Credo che il suo decennale di buon governo nella nostra provincia di
Cosenza susciti i timori di chi vorrebbe esautorare Cosenza stessa dal
ruolo di centralità politica a livello regionale che adesso le spetta. Sono
tentativi inutili e fallaci, anzi mi auguro che cadano in disuso al più presto.
Confido nella lealtà di Gianluca Callipo e Gianni Speranza e sono certo che
questi tentativi non appartengono al loro lessico politico.
Perché i calabresi dovrebbero scommettere su Oliverio e non su
Callipo?
Conosco Gianluca
Callipo e personalmente lo stimo molto. Ma ciò in politica non basta e non è
sufficiente. In questo momento storico la Calabria necessita di un modello di
sviluppo che parta dai territori e che abbia già trovato riscontri positivi in
stagioni precedenti. Il governo di Mario Oliverio alla Provincia di Cosenza è
stato un laboratorio in continuo fermento di risultati importanti ed
estremamente positivi. Amministrare la Provincia più grande della Calabria non
è stato di certo un’impresa facile eppure si è investito nell’edilizia
scolastica, la provincia è un fiore all’occhiello per quanto concerne
l’efficienza della pubblica amministrazione. Inoltre, grazie a tale buon
governo, si è riusciti nell’obiettivo di incrementare il patrimonio della
provincia da 150 a 500 milioni di euro. Numerosi investimenti sono stati
compiuti anche nel settore della viabilità provinciale, in merito ad
ammodernamenti della stessa rete stradale. Ecco, si tratta di trarre spunto da
questo esempio di buon governo e tradurlo in azione per salvare dal baratro
questa regione. Ciò è possibile solo con Mario Oliverio e con il suo bagaglio
di eccezionale onestà e totale passione per la cosa pubblica.
Il consigliere regionale, Mario Maiolo, vorrebbe un “governo di
responsabilità”…
Un “governo di
responsabilità” non è ciò che serve in questo preciso momento storico alla
nostra regione. Abbiamo il dovere di liberare questa terra dalla logica
perversa di un centrodestra che ha calpestato i diritti dei cittadini,
contribuendo anche al degrado culturale, sociale ed economico di questa
regione. Il futuro governo regionale dovrà essere libero da nefasti
condizionamenti di aree politiche ed uomini che hanno fallito nella loro
azione. Per tali ragioni dissento dall’ opinione del consigliere Mario Maiolo.
In questo momento qual è il tuo appello?
Il mio attuale
appello è intriso di speranza e reale desiderio di tramutare in azione questa
speranza. E’ un appello innanzitutto al popolo che di iscritti e non che
si recheranno alle urne per le primarie affinché scelgano il loro candidato in
modo del tutto scevro da condizionamenti e atteggiamenti pregiudiziali.
Se posso, li inviterei a scegliere Mario Oliverio per quanto già detto e
dimostrato in precedenza. Inoltre l’appello che ritengo maggiormente necessario
di attuazione è quello di riscattare, alle prossime elezioni regionali, questa
terra martoriata e condurla verso una stagione di speranza e reale cambiamento.
Un cambiamento che non faccia rima col giovanilismo bensì con l’effettivo
rinnovamento di idee e comportamenti, a partire dalla legalità.