martedì 16 settembre 2014

“Sto con Oliverio per il suo bagaglio eccezionale di onestà”. Intervista ad Adolfo De Santis.
Adolfo De Santis, 19 anni, è un giovane democrat calabrese. Appassionato di politica sin dalla più tenera età. Dal 25 maggio 2013 è segretario del circolo cittadino dei Giovani democratici  di Villapiana, di cui è uno dei membri fondatori. Oliveriano senza se e senza ma.

di Francesca Gabriele

Massimo Canale è stato secco e ha detto che la fase commissariale nel suo partito non è stata mai superata, insomma, il dibattito rimane tutto concentrato sulle correnti più che sui problemi della Calabria. Concordi?
Concordo pienamente con la posizione espressa da Massimo Canale in merito alla questione dello “status” del Partito democratico calabrese. Effettivamente si tratta di un partito che appare fortemente diviso, in cui troppe volte è mancata la dialettica di organismi democratici indispensabili affinchè la macchina partitica possa realmente essere proficua. E quando parlo di macchina partitica proficua penso ad un partito quale unico strumento per portare alla luce i problemi dei calabresi,  gli innumerevoli problemi di una regione “cenerentola del Sud”. In realtà, è come se la logica correntizia opacizzasse e mettesse in secondo piano il nostro obiettivo primario: essere alternativi al centrodestra e proporre un modello di sviluppo economico e sociale differente e migliore.
Le Primarie  di coalizione sono state concordate per il 21 settembre, si voterà a novembre…
Accolgo molto favorevolmente la sentenza del Tar di Catanzaro che di fatto ha imposto alla Stasi di fissare la data delle elezioni entro dieci giorni. A mio avviso è stato  un bene sia finito l’eterno “ping-pong” sulle date; continuare a  procrastinare  la data delle elezioni regionali avrebbe contribuito a lasciare la nostra regione in questa palude governativa. Occorre dare alla nostra Calabria un governo legittimo e forte per risanare i punti nevralgici della cosa pubblica (quali sanità, mobilità ed istruzione). Basta tentennamenti!
 Se Roma avesse continuato con la linea del candidato unico?
Vede, personalmente sono fortemente contrario a qualsivoglia candidato unico. La regione non ha bisogno di un “papa nero” imposto dall’alto delle stanze romane. Sono un sostenitore dell’autodeterminazione vera del nostro partito e dei calabresi. I nostri cittadini hanno il sacrosanto diritto di scegliere autonomamente, mediante il ricorso alle primarie, il proprio candidato. Se Roma avesse imposto un nome dall’alto, a parer mio, avrebbe compiuto un grosso autogol ai danni della Calabria intera.
Che parere ti sei fatto sui paletti e sui contrasti a Mario Oliverio?
Si teme la forza di Mario Oliverio ed il suo essere radicato nei territori e tra la nostra gente. Credo che il suo decennale di buon governo nella nostra provincia di Cosenza  susciti i timori di chi vorrebbe esautorare Cosenza stessa dal ruolo di centralità politica a livello regionale che adesso le spetta. Sono tentativi inutili e fallaci, anzi mi auguro che cadano in disuso al più presto. Confido nella lealtà di Gianluca Callipo e Gianni Speranza e sono certo che questi tentativi non appartengono al loro lessico politico.
 Perché  i calabresi dovrebbero scommettere su Oliverio e non su Callipo?
Conosco Gianluca Callipo e personalmente lo stimo molto. Ma ciò in politica non basta e non è sufficiente. In questo momento storico la Calabria necessita di un modello di sviluppo che parta dai territori e che abbia già trovato riscontri positivi in stagioni precedenti. Il governo di Mario Oliverio alla Provincia di Cosenza è stato  un laboratorio in continuo fermento di risultati importanti ed estremamente positivi. Amministrare la Provincia più grande della Calabria non è stato di certo un’impresa facile eppure si è investito nell’edilizia scolastica,  la provincia è un fiore all’occhiello per quanto concerne l’efficienza della pubblica amministrazione.  Inoltre, grazie a tale buon governo, si è riusciti nell’obiettivo di incrementare il patrimonio della provincia da 150 a 500 milioni di euro. Numerosi investimenti sono stati compiuti anche nel settore della viabilità provinciale, in merito ad ammodernamenti della stessa rete stradale. Ecco, si tratta di trarre spunto da questo esempio di buon governo e tradurlo in azione per salvare dal baratro questa regione. Ciò è possibile solo con Mario Oliverio e con il suo bagaglio di eccezionale onestà e totale passione per la cosa pubblica.
Il consigliere regionale, Mario Maiolo,  vorrebbe un “governo di responsabilità”…
Un “governo di responsabilità” non è ciò che serve in questo preciso momento storico alla nostra regione. Abbiamo il dovere di liberare questa terra dalla logica perversa di un centrodestra che ha calpestato i diritti dei cittadini, contribuendo anche al degrado culturale, sociale ed economico di questa regione. Il futuro governo regionale dovrà essere libero da nefasti condizionamenti di aree politiche ed uomini che hanno fallito nella loro azione. Per tali ragioni dissento dall’ opinione del consigliere Mario Maiolo.
In questo momento qual è il tuo appello?
 Il mio attuale appello è intriso di speranza e reale desiderio di tramutare in azione questa speranza.  E’ un appello innanzitutto al popolo che di iscritti e non che si recheranno alle urne per le primarie affinché scelgano il loro candidato in modo del tutto scevro da condizionamenti e atteggiamenti pregiudiziali.  Se posso,  li inviterei a scegliere Mario Oliverio per quanto già detto e dimostrato in precedenza. Inoltre l’appello che ritengo maggiormente necessario di attuazione è quello di riscattare, alle prossime elezioni regionali, questa terra martoriata e condurla verso una stagione di speranza e reale cambiamento. Un cambiamento che non faccia rima col giovanilismo bensì con l’effettivo rinnovamento di idee e comportamenti, a partire dalla legalità.

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