martedì 2 settembre 2014

A proposito di immigrati, ogni tanto alcuni amici di Fb pubblicano delle "sciocchezze", spergiurando che comunque non sono assolutamente razzisti. Ripropongo, quindi, un vecchio post al solo scopo di attivare la meditazione: Prima si legge il pezzo ... poi in fondo trovate i riferimenti. Buona lettura:
"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in due e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Parlano lingue incomprensibili, forse antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina, spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro. I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali."
dalla Relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani, Ottobre 1912.
Ho utilizzato spesso questo brano in lezioni-conferenze sul razzismo, ed alla domanda: a chi/cosa si riferisce? Molti rispondevano: "agli immigrati extracomunitari, oggi, in Italia", altri "agli zingari". Buona meditazione!

Prof. Antonio Bria

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