lunedì 25 febbraio 2008

Lungomare e sottopassi, le proposte di Fioravanti


I lavori per il primo lotto del nuovo Lungomare unitamente a quelli del primo dei cinque sottopassi ferroviari previsti stanno per essere ultimati nella frazione Scalo. Sulle opere in questione il consigliere di minoranza Battista Fioravanti dello Sdi ha avanzato alcune proposte all’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Bria finalizzate a rendere le nuove infrastrutture più confacenti alle esigenze di cittadini e turisti. In particolare, Fioravanti, suggerisce di arricchire la fruizione del nuovo Lungomare favorendo la realizzazione lungo il suo percorso di stand o piccoli chioschi da adibire non solo al ristoro ma anche alla vendita di souvenir e prodotti tipici del comprensorio. Dei cinque sottopassi due sono previsti allo Scalo, quello in fase di ultimazione di tipo veicolare al km 117, ed un altro di tipo pedonale da realizzarsi al km 118 dove è situato il passaggio a livello con l’unico accesso al mare. La proposta di Fioravanti, in questo caso, consiste nel chiedere alla società Rfi, titolare dell’esecuzione dei lavori, di predisporre, se possibile, una variante al progetto originario per allargare il tunnel pedonale in modo da rendere accessibile anche il transito alle sole auto, prevedendo inoltre un senso unico di marcia. La proposta di Fioravanti potrebbe trovare accoglimento se si considera che la Rfi ha deciso di investire altri novecentomila euro sui lavori da completare, ciò renderebbe, secondo Fioravanti, ancor più agevole l’accesso al mare per i residenti e per i turisti.

Fuoco sullo Sparviere


Ci risiamo! E’ bastato il primo accenno di primavera e una giornata tiepida con temperatura massima intorno ai 16 gradi che già gli incendiari si mettono all'opera per distruggere i nostri boschi. L’incendio si è sviluppato nel tardo pomeriggio di domenica scorsa in una zona boschiva in contrada Valline, ai piedi del monte Sparviere al confine tra i comuni di Plataci e Cerchiara di Calabria. Il Corpo Forestale dello Stato ha richiesto l’intervento aereo, giunto in pochi minuti con il Canadair 20 della Protezione civile che ha effettuato diversi lanci d’acqua prelevata dal vicino mare Jonio. L’aereo antincendio ha operato sino all’imbrunire, quando le condizioni ambientali lo consentono ancora, poi l’ultimo lancio d’acqua alle 17,40 circa e rotta verso Sud per il rientro alla base. Nessuno ci convincerà mai che si sia trattato di un incendio causato da autocombustione che, secondo gli esperti in materia, può avvenire in particolari condizioni e con una temperatura di almeno 60 gradi. I piromani o gli incendiari, che dir si voglia, pare proprio che siano già all’opera. Un campanello d’allarme che deve richiamare tutti alla massima attenzione e collaborazione per evitare che si possa ripetere la devastazione boschiva dell’estate scorsa.

venerdì 22 febbraio 2008

Una variante allo strumento urbanistico

Il consiglio comunale, nella seduta del 15 febbraio scorso, ha discusso e deliberato su sei punti all’ordine del giorno. In particolare è stata rinnovata la convenzione per la gestione del canile sanitario La casa di Argo, affidata alla cooperativa Argano che da diversi anni accoglie, cura e rifocilla decine di cani randagi raccolti in tutto il comprensorio. Altro punto di rilievo l’aggiornamento sulle quote da versare per l’assegnazione dei lotti di terreno per l’area industriale di Santa Maria. Il terzo punto è stato oggetto di attenta discussione in quanto riguardava una richiesta di variante allo strumento urbanistico, ex Prg ora Psc, da parte di una società privata del Lido che chiede la cessione di un tratto di strada senza sbocco da poter utilizzare per ulteriori insediamenti turistici. Si tratterebbe di spostare una strada comunale prevista dal Prg che però non può essere realizzata perché, oltre ad attraversare il residence in questione, andrebbe ad infrangersi contro un edificio costruito negli anni settanta, molto prima che venisse adottato il Prg, nel ’94. La strada, su disponibilità della società interessata, verrebbe realizzata più a monte del previsto con lo sbocco sulla strada comunale Fonte Grande e a due passi dallo svincolo della superstrada 106 bis. La richiesta viene approvata dal consiglio con la minoranza che sul voto si divide. Montalti non partecipa al voto, mentre De Luca esprime parere contrario in quanto si farebbero “gli interessi del privato e non della comunità”. Fioravanti vota a favore tenendo a precisare le sue motivazioni. Intanto stigmatizza l’azione della maggioranza che “non può presentare in consiglio delle pratiche prive di una relazione tecnica adeguata, ponendo il consiglio nelle condizioni di non poter valutare accuratamente l’atto che si va a deliberare”. Ciò premesso, Fioravanti, dopo essersi documentato “in proprio”, si è detto “convinto dell’utilità pubblica” della variante che veniva approvata. “E’ evidente –ha sostenuto- che la strada prevista dal Prg trova ostacoli preesistenti e si troverebbe in un vicolo cieco senza alcuna utilità, pertanto la soluzione suggerita può essere accolta in quanto la strada alternativa con sbocco su altra strada comunale, proposta dalla società interessata che si impegna a realizzarla, acquisterebbe interesse pubblico e non più privato”.

Un referendum per un nuove nome alla Marina


“Marina di Villapiana”, al posto di Lido e Scalo. Un nuovo e unico nome per indicare i due centri abitati della marina che da qui a qualche anno finiranno per congiungersi. E’ quanto propone il primo cittadino Luigi Bria in prospettiva di un unico grande agglomerato urbano che caratterizzerà il litorale villapianese e che unirà anche gli abitanti del Lido e dello Scalo. Il sindaco Bria invita i cittadini villapianesi ad avanzare anche nuove proposte per eventuali altri nomi da sottoporre di seguito ad un referendum popolare che dovrà stabilire se e come cambiare eventualmente il nome ai due centri abitati costieri. La proposta del sindaco nasce da una valutazione oggettiva sui notevoli cambiamenti strutturali e sociali, oltre che economici e turistici, che sono avvenuti nel corso degli ultimi decenni. Quella che una volta era chiamata Torre Cerchiara si è trasformata in Villapiana Scalo, un centro a prevalente vocazione imprenditoriale e commerciale, che negli ultimi anni ha conosciuto anche lo sviluppo turistico con una nuova e moderna edilizia residenziale estiva. Un centro commerciale che con il centro polifunzionale e l’area industriale, di recente nascita, si trova ad essere già unito al Lido dalla parte a monte della ferrovia, distante appena due chilometri, mentre l’altro congiungimento è determinato dal nuovo lungomare, il cui primo lotto di due km è in fase di ultimazione. Il Lido, zona turistica d’eccellenza, è divenuto più vicino allo Scalo grazie anche alla pista ciclabile che, dopo la costruzione di un piccolo ponte sul Satanasso, consentirà ai cittadini di fare a meno delle auto per spostarsi da un punto all’altro della Marina. Vi è da aggiungere che anche il tratto della vecchia statale 106 che attraversa i due centri urbani della costa, già declassata a strada provinciale, presto potrebbe divenire comunale, una semplice strada urbana per intenderci che farebbe da bretella ai cinque sottopassi ferroviari in fase di costruzione. Ci si avvia verso una piccola rivoluzione urbanistico-demografica, dunque, che si potrebbe chiamare appunto “Marina di Villapiana”.

Gli operai della Biovix difendono il lavoro e il salario


Senza stipendio da otto mesi e senza prospettive future, abbandonati a se stessi dai dirigenti della fabbrica che risultano irreperibili da diversi mesi. Questa è la triste situazione in cui si trovano i 24 dipendenti rimasti della Biovix Tecnologia Fotovoltaica sui 33 assunti giusto un anno fa. Nove di loro, infatti, non potendo più sopportare una tale condizione hanno cercato un nuovo lavoro altrove. La fabbrica, mai entrata in attività, avrebbe dovuto produrre i richiestissimi pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica dal calore del Sole. Un nuovo modo di produrre energia che difende l’ambiente e che può far risparmiare molti euro anche ai privati cittadini che decidono di installare un impianto sul tetto della propria casa. La fabbrica è stata finanziata dal ministero dell’industria con i fondi della legge 488 per un investimento globale di 18 milioni di euro, di cui 9 sarebbero già stati concessi alla società Biovix dell’imprenditore Galbiati, con sede a Brescia, che ha realizzato uno stabilimento di circa diecimila metri quadrati con all’interno i macchinari necessari alla produzione delle celle al silicio e all’assemblaggio dei pannelli solari. La società avrebbe dovuto assumere nel settembre dello scorso anno altri 120 operai ed avviare la produzione a pieno regime. Ma le macchine e i due alti forni per il trattamento del silicio, del costo di 1,2 milioni di euro ciascuno, sono rimaste ferme. La società nell’aprile dell’anno scorso è stata sottoposta anche agli accertamenti dei militari della Guardia di Finanza e inspiegabilmente dal luglio dello stesso anno ha smesso di pagare gli stipendi agli operai. I dipendenti sono stati assunti con un contratto a tempo indeterminato, una prospettiva di lavoro stabile che ha indotto molti di loro a programmare il proprio futuro, c’è chi ha acceso un mutuo per sposarsi o per comprare una casa e ora si ritrova in una condizione drammatica e senza speranze per il futuro. Già da qualche settimana gli operai si erano rivolti ad un legale per far valere i propri diritti e difendere il proprio lavoro, ma in questi giorni sono stati coinvolti anche i sindacalisti della Cgil per dare un sostegno in più alla loro vertenza. Ieri la decisione di indire anche una manifestazione alla presenza della stampa e delle istituzioni locali per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica e attirare l’attenzione di chi ci governa su un problema che si aggrava di giorno in giorno. L’incontro avviene davanti ai cancelli della fabbrica e a parlare è l’avvocato Immacolata Rosa del foro di Castrovillari che ha illustrato la situazione sia dal punto di vista legale che umano, “ i dipendenti vantano un credito complessivo di circa 190mila euro e per questo abbiamo deciso di chiedere ai magistrati un sequestro cautelativo dei beni situati all’interno della fabbrica a garanzia delle mensilità arretrate. Bisogna sottolineare – ha aggiunto l’avvocato Rosa- che gli operai con grande coerenza e spirito di abnegazione si presentano puntualmente ogni giorno sul posto di lavoro ponendosi a tutela della stessa struttura contro ogni possibile forma di sciacallaggio o danneggiamento da parte di ignoti”. “Siamo stati abbandonati dai dirigenti della fabbrica, lasciati soli al nostro destino con promesse puntualmente disattese, ma noi vogliamo che la fabbrica inizi la produzione, vogliamo lavorare qui nella nostra terra”, così Francesco, un operaio della fabbrica a cui gli fa eco il sindaco Bria che farà la propria parte “in difesa del lavoro e dei lavoratori, anche in sede giudiziaria se necessario, perché – ha aggiunto- il Comune è parte lesa in questa vicenda”. Ad essere danneggiata sarebbe anche la società Fotovolt di Crotone che aveva investito proprie risorse con la Biovix. Gli operai, tra cui molte donne, attraverso i loro rappresentanti sindacali hanno chiesto per la prossima settimana un incontro alla Regione presso l’assessorato alle attività produttive per cercare di trovare una soluzione per il futuro della Biovix.

venerdì 15 febbraio 2008

Il Vescovo Bertolone in Consiglio Comunale

Il Consiglio comunale di Villapiana si è riunito venerdì 8 febbraio 2008 con un unico punto all’ordine del giorno, l’incontro istituzionale, il primo nella storia villapianese, con il vescovo di Cassano Ionio, monsignor Vincenzo Bertolone. L’evento ha richiamato tanti cittadini nell’aula consiliare, intervenuti per accogliere il vescovo e ascoltare le sue parole. Tra i presenti anche la dirigente scolastica Elisabetta Cataldi, alcuni insegnanti, i parroci Don Alessio e Don Francesco Brunetti, il gruppo Norm della Protezione civile, significativa la partecipazione di molti giovani. A fare gli onori di casa il sindaco Bria e il suo vice Rizzuto che hanno ribadito l’opportunità di rafforzare i rapporti interistituzionali per poter meglio affrontare le varie problematiche sociali che interessano soprattutto i giovani. Sono poi intervenuti i consiglieri di minoranza Montalti e De Luca. Villapiana non è “un’isola felice” è stato rimarcato e i fatti di cronaca recente lo dimostrano. Anche qui esiste il problema della droga, molti giovani si mostrano apatici nei riguardi di valori e istituzioni, ciò provoca un decadimento generale. Tutti hanno pertanto evidenziato la necessità di un supporto morale di cui la comunità villapianese ha bisogno, e che il vescovo, più di altri, con la sua sapienza è in grado di poter dare. Il consigliere Montalti ha inoltre ricordato la preziosa funzione sociale e morale che una volta svolgevano le suore dell’asilo parrocchiale anche nel rapporto con i giovani e le famiglie e di cui oggi si sente tanto la mancanza. Il vescovo Bertolone ha cominciato il suo discorso dicendo che “oggi in questa aula non c’è minoranza e maggioranza, mi trovo davanti a delle persone che hanno deciso di impegnarsi per il bene comune”. Per poter servire al meglio i propri cittadini ha poi aggiunto il vescovo bisogna “avere la capacità di ascolto dell’altro, senza guardare l’appartenenza politica. Non sono venuto qui nel ruolo del risolutore dei problemi –ha continuato- ma per ringraziarvi dell’invito e per portare un messaggio a voi che siete chiamati ad agire per il bene della collettività. Un messaggio che possa far riflettere, che arrivi alle coscienze arricchendole, tenendo presente che tutti, laici o cattolici e anche non credenti, possono contare sul sostegno di Cristo”. Il vescovo si è soffermato in particolare sull’importanza dei principi etici e la presenza di Dio, ha ricordato i valori della famiglia, della tolleranza, dell’uguaglianza, del confronto con gli altri, della libertà, citando in alcuni passaggi Papa Luciani e Bachelet. Sulla libertà che spesso viene negata, il vescovo, ha ricordato la vicenda dell’Università della Sapienza a Roma dove è stato impedito di parlare a Papa Benedetto XVI°. Gli Stati Uniti, invece, hanno dato la parola nel loro paese ad uno dei peggiori nemici, il presidente dell’Iran, questo per dire che il valore della libertà non da tutti è ben capito. Ritornando ai problemi di Villapiana il vescovo, al termine della seduta, ha garantito piena disponibilità su due richieste: il ritorno delle suore a Villapiana Centro e sull’avviamento del centro per anziani disabili, la cui sede è già stata completata.

mercoledì 13 febbraio 2008

Prezzi al consumo da dimezzare e pensioni e stipendi più alti

Chiunque le vinca queste elezioni sappi che la vera emergenza nazionale, più accentuata da noi in Calabria e al Sud in generale, da affrontare con urgenza, è la crisi profonda delle famiglie che giorno dopo giorno fanno sempre più sacrifici per sopravvivere con i pochi euro di stipendio o pensione che percepiscono. Per una volta i parlamentari pensino veramente ai cittadini e non solo alle loro tasche e ai loro vergognosi privilegi.

Sondaggio

I sondaggi in questi giorni sono tanti e sembrano destinati a cambiare e ad evolversi sempre più da qui alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile prossimi. Pare che quello che non è stato possibile fare con la riforma elettorale, da tutti auspicata ma poi affossata da Berlusconi, stia comunque accadendo grazie alla determinazione di Walter Veltroni che con il Pd ha deciso di correre da solo o comunque con chi aderisce totalmente al suo programma elettorale. Di Pietro ha deciso di aderire al Pd, altri sono in trattativa, mentre la Sinistra l'Arcobaleno ha già preso atto del volere di Veltroni e con la sua coalizione composta da Rc, Verdi, Pdci e Sinistra democratica, si presenterà autonomamente candidando Fausto Bertinotti alla carica di Presidente del Consiglio.
A sinsitra finalmente, forse, è stata fatta chiarezza: se non c'è condivisione di programma perchè si deve stare insieme per forza. Così, almeno, la sinistra cosidetta radicale riavrà quel suo ruolo che l'ha sempre contraddistinta nella sua storia. Una sinistra che ritorni a pieno nel ruolo in difesa degli operai, dei più deboli, delle donne, del diritto al lavoro, della pace tra i popoli.
A destra qualcosa si muove nello stesso senso, almeno così sembra. E' necessario togliersi le zavorre che pur col zero per cento risultano così pesanti da far cadere un Governo. Questa strategia che si sta delineando può fare tanto altro ancora: togliere di mezzo i piccoli "prepotenti".