mercoledì 30 gennaio 2008

Un libro nel Giorno della memoria




Tanti giovani alla presentazione del libro sull’olocausto.

“Non abbiate paura, perchè la verità non deve mai far paura e chi dice la verità non deve mai averne”. Contro il revisionismo storico e il negazionismo che qualcuno vuol mettere in atto e per preservare la memoria dell’orrore dell’olocausto subito da milioni di ebrei, questa frase, riportata nel libro, è stata più volte rimarcata e rivolta ai numerosi giovani che hanno partecipato alla presentazione della prima opera letteraria di Giusi Lingria “Vite cambiate”, tenutasi presso la sala convegni del centro storico nel “Giorno della memoria”. Ne hanno parlato in particolare il giornalista e critico letterario Giuseppe Rizzo e l’assessore provinciale al Lavoro Donatella Laudadio. Sono inoltre intervenuti il sindaco Luigi Bria e il suo vice Roberto Rizzuto, l’editore Antonio Blandi, Lorenzo Armentano che ha coordinato i lavori. Il libro, o meglio il romanzo, racconta di una giovane villapianese di nome Anna vissuta all’epoca della seconda guerra mondiale che come tanti calabresi è costretta ad emigrare per cercare lavoro. In Germania però rimane vittima della follia nazista e da prigioniera vive il dramma dei campi di concentramento. Avrà però la fortuna, come poche, di far ritorno nel suo paese di origine e continuare la sua vita tra i propri affetti. Il libro ha avuto successo di critica e di pubblico.

Giorno della memoria

Il Club Leutermia ricorda la Shoah.

Nel giorno della memoria il club Leutermia new generation con un documento pubblico ricorda la catastrofe vissuta dal popolo ebraico negli anni della dittatura nazista di Hitler. Una assurda e terribile follia che portò alla morte di milioni di ebrei. Al fine di ricordare la Shoah molti Stati hanno istituito il "giorno della memoria". L'Italia lo ha fissato al 27 gennaio, data in cui, nel 1945, fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. Per spiegare il significato di questa ricorrenza il Club Leutermia ripropone le parole scritte da Primo Levi tratte dall’opera “Se questo è un uomo”: <Che lavora nel fango, Che non conosce la pace, Che lotta per mezzo pane, Che muore per un sì e per un no, Considerate se questa è una donna, Senza, capelli e senza nome, Senza più forza di ricordare, Vuoti gli occhi e freddo il grembo,Come una rana d'inverno, Meditate che questo è stato, Vi comando queste parole, Scolpitele nel vostro cuore>>. “Il significato di questa giornata, -recita il documento del Club- oltre al valore intrinseco, l’ invito a non dimenticare, deve costituire per noi tutti un momento di riflessione sull’ integrazione sociale e culturale di quelli che comunemente definiamo “diversi”. La diversità riscontrata nei modi, negli usi, nei costumi e nelle religioni non deve costituire sicuramente in nessun ambito motivo di preconcetti discriminanti e di pregiudizi, ma stimolare le nostre intelligenze attraverso un sano e produttivo relativismo culturale alla crescita razionale e spirituale nel confronto con le altrui culture”.

Avanti Berlusconi...povera Italia!!!

Alla fine ci sono riusciti a farlo cadere. Il buon Prodi ha dovuto lasciare la guida del Governo. Qualcuno lo aveva predetto (mi pare il comico Cornacchione): "lo faranno governare solo il tempo di rimettere a posto i conti del bilancio e poi via di nuovo a casa...". Ora si fa avanti di nuovo lui con la sua ciurma, il "grande" Berlusconi che sin da subito ha lanciato i due punti cruciali del suo nuovo programma elettorale: 1) Abolizione dell'Ici. 2) Carcere per chi fa e divulga intercettazioni. Naturalmente in questo secondo caso l'abolizione delle intercettazioni (resterebbero solo per reati di mafia e terrorismo?) lo riguarda personalmente (vedi caso Saccà) ecco perchè sarà la prima cosa che farà da nuovo Premier. I problemi dei cittadini, per lui, come sempre, vengono sempre in secondo piano.
Ora si grida al voto, al voto! Si sentono sicuri di vincere. Siamo proprio sicuri che vinceranno? O sarà di nuovo parità, almeno al Senato. E allora saremo di nuovo punto e a capo. Loro con le loro ricchezze e gli stipendi da nababbo, noi cittadini alle prese con la fame. Sì, stiamo arrivando proprio a questo punto, perchè non ci è rimasto più niente e i pochi euro di pensione per gli anziani e di stipendio per gli operai non bastano più a nessuno. Perchè in questi anni in tanti hanno attinto ai loro risparmi degli anni passati, quelli fatti in lire che col passaggio all'euro si sono dimezzati nel loro valore. Quello che avrebbe dovuto fare nel 2002 il Governo Berlusconi, e non ha fatto, era controllare rigorosamente i prezzi e mantenere la doppia valuta almeno per 5 anni, se non di più.
Fatto sta che il ricco è diventato sempre più ricco e il povero sempre più povero.

lunedì 28 gennaio 2008

Anno nuovo Blog nuovo.


Benvenuti nel Blog Piazza Dante.

Notizie, eventi, e tanto altro...