domenica 19 ottobre 2014

Rizzuto critica il voto alle Primarie del Pd: "Inquinate dal voto di centro destra".

Villapiana. Rizzuto: “Le primarie viziate dal voto del centro destra”.
Il voto alle primarie del centro sinistra ha fatto registrare una grande affluenza di elettori rispetto a quella registratasi negli altri comuni dell’Alto Jonio. Nei due seggi allestiti a Villapiana, uno nel centro storico, l’altro alla delegazione comunale del Lido, hanno votato 475 elettori di cui 242 per Mario Oliverio, 229 per Gianluca Callipo, 3 per Gianni Speranza. Un dato che secondo alcuni esponenti politici locali avrebbe “scardinato la roccaforte renziana di Villapiana” che fa capo all’ex sindaco Roberto Rizzuto e che sosteneva Callipo. Sull’esito del voto interviene lo stesso Rizzuto in una nota per “rispedire al mittente quanto di più falso si possa affermare”. In via preliminare Rizzuto intende fare gli auguri e i complimenti a Oliverio per la vittoria, augurandosi “il massimo impegno di tutto il centro  sinistra unito per battere il centro destra alle elezioni del 23 novembre prossimo”. Per Rizzuto, però “è bene fare una accurata analisi del voto che faccia chiarezza su come sono andate le cose a Villapiana. Il voto villapianese- sostiene l’ex primo cittadino pidiessino- risulta essere stato viziato da un impegno forte da parte di ambienti di destra e dell’Udc in particolare al gran completo, partito quest’ultimo che esprime il sindaco Paolo Montalti e diversi esponenti interni e esterni all’amministrazione comunale, che  ovviamente non hanno niente a che vedere né col Pd, né col centro sinistra ma che hanno fatto campagna elettorale a tutti gli effetti chiedendo al proprio elettorato il voto per Oliverio. Non credo sia stato corretto -prosegue Rizzuto- da esponenti di centro destra intromettersi in una competizione che non gli appartiene nel momento in cui sono ancora al governo della regione. Evidentemente il centro destra villapianese è già a conoscenza o ha già prefigurato possibili accordi futuri e obiettivi che non conosciamo o ancor peggio inciuci di vecchia maniera che non ci appartengono”.

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